Terapia Emdr per fare pace col passato.
- Gianluca Minella
- 4 apr 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 41 minuti fa
Se vi è mai capitato di vivere un’esperienza che vorreste lasciarvi alle spalle, ma nel tempo vi ritrovate a fare i conti con sintomi come paura, tristezza o insonnia, la terapia EMDR potrebbe rappresentare una valida via d’uscita. Dall’aggressione di un cane in età infantile a un incidente stradale, fino ad eventi profondamente traumatici come lutti, violenza o catastrofi naturali: ogni episodio può fissarsi nella nostra psiche insieme a un bagaglio di emozioni che sembra non volerne sapere di cedere il passo.
Il trauma lascia un’impronta nella mente e nel corpo: un trigger — uno stimolo — può riattivare quei ricordi in modo del tutto imprevedibile, facendoci sentire angosciati, vulnerabili e intrappolati nel passato .
La terapia EMDR (Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari) si propone di spegnere la carica emotiva negativa associata a quei ricordi, grazie a protocolli di stimolazione bilaterale (movimenti oculari guidati, tapping, stimoli sonori simmetrici) . Una volta placati i ricordi più disturbanti, si crea uno spazio psicologico in cui è possibile rielaborare il vissuto con maggiore distacco, come un moderno “kintsugi” della mente che ripara le crepe della memoria con nuove sensazioni rigenerative .
Come funziona EMDR? Nata negli anni Ottanta grazie alla psicologa Francine Shapiro, la tecnica EMDR prevede diverse fasi strutturate: rievocazione guidata del ricordo traumatico, stimolazione bilaterale e riequilibrio cognitivo-emotivo. Viene spesso utilizzata per trattare disturbi da stress post-traumatico (PTSD), ma anche altre condizioni legate a trauma complesso .
L’attivazione bilaterale pare stimolare alcune aree cerebrali coinvolte nella regolazione emotiva, favorendo l’elaborazione delle informazioni nel nostro sistema cognitivo . La sensazione che si accompagna a questo processo è quella di distacco e riorganizzazione interna: il ricordo è ancora lì, ma non domina più la vita emotiva.
Perché può aiutare? Molti terapeuti preferiscono EMDR rispetto ad altri approcci: la sua efficacia è stata comparata, e in alcuni casi paragonata, alla terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma (TF‑CBT), risultando efficace nel ridurre i sintomi e promuovere la guarigione interiore . Il confronto con esperienze come il “purple hat therapy” evidenzia come, pur attingendo a elementi della CBT, EMDR sfrutti un protocollo strutturato che agisce su ricordi non completamente elaborati.

EMDR e le terapie ufficiali a confronto. L’EMDR è oggi riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’American Psychiatric Association come trattamento efficace per il Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD). La sua efficacia è stata valutata in numerosi studi clinici e confrontata con terapie già consolidate, come:
Terapia Cognitivo-Comportamentale focalizzata sul trauma (TF-CBT)
Considerata da anni lo standard “golden” per il trattamento del PTSD, lavora sulla ristrutturazione dei pensieri disfunzionali e sull’esposizione graduale al ricordo traumatico. L’EMDR condivide la finalità di ridurre l’intensità del trauma, ma utilizza un approccio diverso: invece di concentrarsi solo sul pensiero, stimola processi neurofisiologici che favoriscono l’integrazione naturale delle memorie.
Terapia di esposizione prolungata (PE)
Si basa sull’affrontare ripetutamente e in modo controllato i ricordi traumatici, fino a ridurne la carica emotiva. EMDR, pur partendo anch’essa dal ricordo, interviene con protocolli più brevi e meno centrati sulla ripetizione, puntando a una rielaborazione più rapida e tollerabile.
Farmacoterapia (antidepressivi e ansiolitici)
Gli psicofarmaci sono spesso utilizzati per gestire i sintomi del trauma (insonnia, ansia, depressione), ma non intervengono direttamente sulla rielaborazione del ricordo. L’EMDR, invece, agisce proprio sul modo in cui il cervello conserva ed elabora la memoria traumatica, con l’obiettivo di un cambiamento stabile e non solo sintomatico.
Una metafora di pace interiore. Immaginate il vostro passato come una porcellana rotta: EMDR agisce come un restauro interiore, non cancellando le crepe, ma rendendo preziose le imperfezioni. Non sostituisce il passato, ma trasforma la relazione che abbiamo con esso, offrendoci la possibilità di ricostruire la nostra serenità.
La terapia EMDR aiuta a placare il fuoco emotivo dei traumi, operando una rielaborazione profonda grazie alla stimolazione bilaterale guidata, per ritrovare una relazione distesa e armoniosa con il proprio passato.
Come afferma Chuck Palahniuk “dimenticare il dolore è difficilissimo, ma ricordare la dolcezza lo è ancora di più. La felicità non ci lascia cicatrici da mostrare. Dalla pace impariamo così poco“.
Per approfondimenti l'invito è visitare il sito ufficiale dell'associazione Italiana per l' EMDR, l'organo ufficiale responsabile per la formazione certificata in terapia EMDR: https://emdr.it
Gianluca Minella, psicologo e psicoterapeuta ad orientamento analitico junghiano